Foglie morte


PAGINA IN COSTRUZIONE

Nar, 27 luglio 2011

Mi sono seduto davanti al cortile della mia baita di montagna. 

Ho tagliato l’erba una settimana fa, ma una margheritina è già sbocciata. 

L’ho colta, strappandola alla vita. 

Ho contato uno a uno i petalini bianchi: trentadue, tutti freschi. 

Ho ammirato tanta voglia di vivere e ho pensato: se muori tu, posso darmi pace e accettare anch’io il declino.

 

 

Cimitero di Malga Clef, 28 luglio 2011. 

Oggi sono risalito al cimitero di guerra all’ombra dei larici. 

“A voi eroi che non il piombo nemico ma il gelido manto spense”. Le giovani vite spezzate dalla guerra sollecitano ad accettare il tramonto.

 
25 agosto 2011
 
Dalla Valle di Concei sono salito in una luminosissima giornata ai 1.876 metri di Bocca de L’Ussól, che è vertice tra il Bleggio, la Valle del Chiese, la Val di Concei e di Ledro.
 
Volevo capire dove era passata la colonna di lanzichenecchi del Frundsberg che il 13 novembre del 1516, partendo da Castel Campo, cercò una via diversa per arrivare in Valle del Chiese. 
 
Poco sopra la sella dell’Ussól c’è una chiesetta scavata nella roccia, utilizzata dai soldati austriaci che presidiarono questa linea del fronte nel 1915-18.
 
 
l mio amico Paolo dice che a sessant’anni lui “svèrsa” (trabocca) di felicità. Ha tagliato con tutto - dice - e trova nei ritmi della natura una gioia infinta. 
 
Beato lui! Anch’io ho tagliato con molte cose, ma non sono ancora nelle sue condizioni. Sento la tristezza della fine nei rapporti interrotti, nella sofferenza di persone vicine e lontane, nel prevalere delle caduche logiche dell’avere e dell’apparire. 
 
Anch’io però, dai distacchi che ho patito e dalla frequentazione della natura, ricavo una serenità che mi consente il disincanto e l’emozione per le piccole grandi cose della vita.