I mòla l diàol

07.01.2020 10:18

Quando ero piccolo al mio paese si diceva che il giorno dopo l’epifania, che è il primo del carnevale, «i mòla l diàol» (mettono il libertà il diavolo), il diavolo che Cristo ha vinto e incatenato assieme alla morte. L’espressione mi ricorda l’altra tradizione de «i mòla l béc» (mettono in libertà il bécco) che fino alla metà del secolo scorso era rappresentata anche in qualche paese del Trentino, ma che affonda le origini nell’Antico Testamento. È il rito del capro espiatorio. Tutt'a messaggio dei "i mòla l diàol, espiazione contro licenziosità.

Il capitolo 16 del libro biblico del Levitico dispone che nel giorno di Yom Kippur la comunità degli Israeliti offra due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati . Il sommo sacerdote compiva un’estrazione a sorte tra i due capri. Il primo era immolato all’ingresso del tempio e col suo sangue si purificavano l’altare e gli spazi sacri profanati dai peccati degli Israeliti. Il sacerdote poneva poi le sue mani sulla testa del secondo capro e confessava i peccati del popolo. L’animale veniva quindi condotto in un’area desertica lontana dalla città ed era fatto precipitare da una rupe.